Giovanni 8:1

Capitolo 8

I farisei e l'adultera Gv 8:1-11

Il discorso di Cristo con i farisei Gv 8:12-59

Versetti 1-11

Cristo non ha trovato nulla da eccepire sulla legge, né ha scusato la colpa del prigioniero, né ha tollerato il finto zelo dei farisei. Si autocondannano coloro che giudicano gli altri e fanno la stessa cosa. Tutti coloro che sono chiamati in qualche modo a biasimare le colpe degli altri, sono particolarmente preoccupati di guardare a se stessi e di mantenersi puri. In questa materia Cristo si è occupato della grande opera per la quale è venuto nel mondo, cioè portare i peccatori al pentimento; non per distruggere, ma per salvare. Voleva portare non solo l'accusata al pentimento, mostrandole la sua misericordia, ma anche gli accusatori, mostrando loro i loro peccati; loro pensavano di insidiarlo, lui cercava di convincerli e convertirli. Si rifiutò di immischiarsi nell'ufficio del magistrato. Molti crimini meritano una punizione molto più severa di quella che ricevono; ma non dobbiamo abbandonare il nostro lavoro, per prendere su di noi ciò a cui non siamo chiamati. Quando Cristo la mandò via, fu con questo ammonimento: "Va' e non peccare più". Chi aiuta a salvare la vita di un criminale, dovrebbe aiutare a salvare l'anima con la stessa cautela. Sono veramente felici coloro che Cristo non condanna. Il favore di Cristo per noi nel perdono dei peccati passati dovrebbe prevalere su di noi: "Va' dunque e non peccare più".

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